COMUNICATO STAMPA - Matteo Molent: i giornalisti l'hanno trattato come un'offertissima "Paghi 1-prendi 4"
COMUNICATO STAMPA - Matteo Molent: i giornalisti l'hanno trattato come un'offertissima "Paghi 1-prendi 4"
18 gennaio 2010
Inserito da Lorella Binaghi
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LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
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COMUNICATO STAMPA
ANNO XXVI - n. 1
15 Gennaio 2010
Matteo Molent: i giornalisti l'hanno trattato come
un'offertissima "Paghi 1-prendi 4"
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Sent: Friday, January 15, 2010 11:57 AM
Subject: COMUNICATO STAMPA - Matteo Molent: i giornalisti l'hanno
trattato come un'offertissima "Paghi 1-prendi 4"
MATTEO MOLENT
I GIORNALISTI L'HANNO TRATTATO COME UN'OFFERTISSIMA “PAGHI UNO-PRENDI
QUATTRO"
Era un giocatore di basket, di soli 21 anni, atletico, magari pieno di
idealità, magari NON Donatore, studente di ingegneria a Udine, ma un
malore in campo l'ha messo in mano ai predatori della sanità ed
è stato ricordato dai giornalisti come se fosse un'offertissima sul
bancone del supermercato: “paghi uno-prendi quattro”. Gli hanno
predato 2 reni, il fegato, le cornee e chissà quanti tessuti.
Noi giovani della Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte
a Cuore Battente ci identifichiamo con Matteo Molent per età e siamo
offesi per quello che gli hanno fatto e per come l'hanno liquidato, e lo
vogliamo dire pubblicamente e soprattutto agli amici e compaesani di Tiezzo
di Azzano Decimo (Pordenone) dove viveva.
Non entriamo nel merito della diagnosi riportata dai giornalisti in quel
modo confuso ed esaltato, che in genere prelude e giustifica il successivo
sacrificio umano dell'espianto (“colto da arresto cardiaco e...
(successivamente) da aneurisma cerebrale” quanto mai opportuno per la
dichiarazione di 'morte cerebrale'). Quello che stigmatizziamo è la
frase “La famiglia in un ultimo gesto di generosità, ha
autorizzato l'espianto degli organi”. Bugiardi, dovevano più
onestamente scrivere “I medici hanno chiesto alla famiglia di firmare
la donazione degli organi del figlio senza informali che l'espianto avviene
a cuore battente e sangue circolante”.
Ma il figlio era maggiorenne, quindi la famiglia non poteva donarlo, poteva
però opporsi e fermare quell'espianto, se i medici li avessero
informati in modo veritiero della prassi cruenta. Adesso quella famiglia
avrà il tormento fino alla fine dei suoi giorni, ma ai trapiantisti
che hanno raggiunto l'obiettivo non gliene importa nulla e ai mediocri
giornalisti pubblicisti men che meno: il loro compito è di
convincere altre famiglie a dare gli organi dei propri cari. Così
favoriscono i medici garantendosi le porte aperte dell'ospedale per
interviste ed altri articoli.
Il fatto è che lo Stato-padrone non ha il coraggio di dire
apertamente alla popolazione che le Disposizioni Transitorie della L. 91/99
art.23 rendono lo Stato proprietario dei nostri corpi e solo se è
documentata un'opposizione scritta del malato, o della famiglia si ferma il
“tritatutto” statale. Furbescamente il medico coordinatore dei
trapianti chiede la firma illegale per pararsi il “fondo della
schiena”, nella eventualità che il risveglio dal dolore porti
i familiari a sporgere denuncia. E' dal 1999 che si attende il Decreto
attuativo del Ministro per la manifestazione di volontà personale,
stabilito dalla legge, ma non è stato emesso perché alla
lobby trapiantistica torna più facile catturare la firma illegale
dai genitori offuscati dal dolore evitando all'un tempo l'inevitabile
dibattito sul silenzio-assenso previsto dalla legge dopo il Decreto.
Quel trasporto dall'ospedale di Gorizia all'Ospedale di Udine doveva
allertare gli amici e la famiglia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! “Matteo Malent
è morto”, NO è stato dichiarato 'morto cerebrale' ed
è stato trasportato a Udine solo per l'espianto.
Matteo Ciarimboli
Comitato Giovani
Presidente
Nerina Negrello
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