Lega Nazionale Contro la Predazione Organi a Cuore Battente - COMUNICATO STAMPA: Un cuore nuovo che uccide
Lega Nazionale Contro la Predazione Organi a Cuore Battente - COMUNICATO STAMPA: Un cuore nuovo che uccide
6 gennaio 2010
Inserito da Lorella Binaghi
Spedisci E-Mail
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E
LA MORTE A CUORE BATTENTE
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
lega.nazionale@antipredazione.org
www.antipredazione.org
C.C.P. 18066241
nata nel 1985
www.antipredazione.org
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXV - n.19
30 dicembre 2009
COMUNICATO STAMPA: Un cuore nuovo che uccide
----- Original Message -----
From: lega.nazionale@antipredazione.org
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, January 04, 2010 10:08 AM
Subject: COMUNICATO STAMPA: Un cuore nuovo che uccide
IL CUORE NUOVO CHE UCCIDE
14 interrogativi senza risposte?!?
Il 20 dicembre 2009 il quotidiano “Il Fatto” pubblica un
articolo dal titolo “Il cuore nuovo che uccide” in cui
si racconta la storia di Silvia Trabalzini, 34 anni, giornalista, morta
durante il trapianto il 04/07/2008. Solo ora i fatti sono resi pubblici.
Sorgono spontanei alcuni interrogativi:
Silvia scrive un sms agli amici “E' arrivato un cuore nuovo per
me”. Come può ridursi una persona ad usare termini
così banalmente utilitaristici, che mercificano la vita degli
altri?
La telefonata della disponibilità di un cuore è arrivata a
Silvia mentre stava lavorando in qualità di responsabile
dell'Ufficio Stampa al Comune di Grosseto, quindi in piena
attività. Da cosa era determinata allora l'urgenza? Non è
forse vero che i trapianti si effettuano quando il malato sta relativamente
“bene” e non quando il paziente è troppo grave?
Chiamata al telefono il 3 luglio, operata il 4 dalle ore 2 alle 16.30 e
un'ora dopo i medici comunicano che non c'è più niente da
fare. Non si fanno indagini mirate prima di tale intervento?
Era in lista d'attesa da 3 mesi. Come mai tanto
“privilegio”, ma non si lamentano sempre che mancano gli
organi? Non è forse vero che in tutti gli ospedali abilitati al
trapianto si deve superare la soglia del 50% dell'attività minima
prevista dagli standard per non vedersi revocare l'idoneità
all'attività trapiantistica? (L. 91/99 art. 16)
Aveva un problema cardiaco di aritmia dalla nascita, che però le
ha permesso di condurre per 34 anni una vita normale, come dichiara sua
madre. Perché allora rischiare la vita con un trapianto?
Il consenso è stato ottenuto con una informazione corretta sui
rischi? E' stata informata della terapia dell'ablazione con radiofrequenze
delle aree colpite da fibrillazione che risolve la malattia nell'80% dei
casi? Praticata su scala mondiale, in Italia 16.300 pazienti trattati
(Corriere 20/12/2009).
Nanni Costa (Direttore del Centro Nazionale Trapianti) ha dichiarato in
un'intervista che “lo stato di salute di Silvia era gravissimo, una
persona da sottoporre urgentemente a trapianto”. Sono tutte
“gravi” come Silvia le persone che vengono sottoposte a
trapianto?
“Quel cuore avrebbe però potuto permettere (a Silvia) di
proseguire a vivere ancor più normalmente rispetto a
sempre”. Tutti potremmo essere “più perfetti”
allora ci sarà un momento in cui ci metteranno tutti in lista per un
trapianto? La competizione tra ospedali può portare a questo?
La mamma dichiara “Non cerchiamo colpevoli, ma pretendiamo che si
faccia chiarezza su questa nostra tragedia”. Perché questa
“immunità” per la classe medica? Perché il
perdono prima ancora della verità?
“Un dono per la vita - trapianto è vita” dice la
propaganda. Chissà se Silvia, come molti altri suoi colleghi
giornalisti, sarebbe ancora d'accordo con questo motto pro-trapianti!
Matteo Ciarimboli
Comitato Giovani
Presidente
Nerina Negrello
Elenco generale d'articoli in "Stanza della
Lettura"
Clicca: "Rassegna del
Var". Il Costume a Varese e in Distretti Lepontini