Una repubblica “dipendente” di Stefano Vernole
Una repubblica “dipendente” di Stefano Vernole
4 Giugno 2009
Inserito da Lorella Binaghi
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Fonte: http://www.cpeurasia.org/?read=26095
Una repubblica “dipendente” di Stefano Vernole
03.06.2009 - Un'Italia piegata agli interessi USA: l'ennesimo esempio dal
caso "Maletti".
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ci ha ricordato che con la nascita
della Repubblica, il 2 giugno 1946, l’Italia diveniva
“democratica, libera e indipendente”.
Stando ad una recente intervista rilasciata dal generale Gianadelio Maletti
(vedi “Corriere della Sera” di venerdì 29 maggio),
però, così non pare.
Innanzitutto l’ex capo del controspionaggio italiano (Reparto D),
latitante in Sudafrica, si è visto rifiutare la grazia, ma
dall’articolo sopra citato apprendiamo che: “La risposta
negativa del capo dello Stato è stata comunicata qualche giorno fa
al ministero della Giustizia, al termine delle verifiche svolte dagli
uffici competenti di via Arenula e del Quirinale. Compresa quella sulla
richiesta di estradizione di Maletti, respinta una prima volta dal Sud
Africa, Paese nel quale il militare risiede, ma mai ripresentata
dall’Italia dopo la firma di un’apposita convenzione da parte
del governo di Pretoria . Il prossimo 30 settembre Gianadelio Maletti,
in pensione con il grado di Divisione dell’Esercito, compirà
88 anni …”.
Perché tanto accanimento nel caso Battisti (l’Ambasciatore
brasiliano in Italia continua a incontrare ostacoli di natura diplomatica)
e tale noncuranza nella richiesta di estradizione di Maletti?
Che si voglia aspettare la morte dell’ex generale in Sudafrica e
impedirgli di deporre davanti ad un tribunale?
Eppure cose da raccontare Maletti ne ha parecchie, se consideriamo che nel
1997, durante un’audizione alla Commissione d’inchiesta sulle
stragi del Parlamento italiano spiegò come: “I Servizi
italiani non erano deviati, bensì piegati alle esigenze del partito
americano; che dietro la strage di Piazza Fontana c’erano la CIA e
personaggi utilizzati dai Servizi statunitensi”.
Queste poche righe permettono di confermare alcuni concetti fondamentali,
che il Coordinamento Progetto Eurasia da anni non si stanca di
ripetere:
1. L’Italia non è una nazione sovrana, vista
l’occupazione militare, culturale, economica e quindi politica
perpetrata dagli Stati Uniti. Un’occupazione che permane proprio da
quando, stando alle parole di Napolitano, l’Italia sarebbe divenuta
“indipendente” … Tutti i personaggi che in un qualche
modo hanno cercato di affrancarsi, anche parzialmente, dalla dominazione
statunitense, sono stati eliminati. Il caso forse più eclatante
riguarda Enrico Mattei, specie alla luce dei recenti documenti pubblicati
dai servizi segreti inglesi: Il 7 agosto 1962, in un documento
indirizzato a Jarratt (ministero dell’Energia/ settore petrolifero di
Londra), qualcuno riferisce quanto avrebbe detto Mattei in una
conversazione privata: “Ci ho messo sette anni per condurre il
governo italiano verso una apertura a sinistra. E posso dirle che mi ci
vorranno meno di sette anni per far uscire l’Italia alla Nato e
metterla alla testa dei paesi neutrali [Non Allineati]”. Manca poco
più di un anno alla nascita del primo governo di centro-sinistra
guidato da Aldo Moro. Ricordiamo che in Italia esistono più di
cento basi militari USA/NATO.
2. I Servizi segreti italiani non sono mai stati “deviati” (nota
tesi della “sinistra” italiana per giustificare le
“anomalie” della Repubblica) bensì posti sotto il
diretto controllo degli apparati spionistici statunitensi. Ne discende la
logica conclusione che l’Italia non fu mai liberata al termine della
Seconda Guerra Mondiale, bensì occupata dagli angloamericani,
registri delle stragi che hanno insanguinato il nostro paese dal 1969 al
1980 e non solo. Peraltro, contrariamente a quanto stabilito ufficialmente
al momento della loro costituzione, i Servizi segreti italiani hanno
licenza d’uccidere, stante un accordo raggiunto con la CIA.
3. In Italia esiste un “Partito Americano”, che il CPE da anni
denuncia, al quale vanno ricondotte tutte le manovre di destabilizzazione
ed eterna dipendenza della nostra nazione dai dettami atlantici. Senza la
messa fuori gioco di questo Partito, che raggruppa indistintamente tutti
gli schieramenti politici, dall’estrema destra all’estrema
sinistra, non è possibile condurre alcuna politica sovrana e di
carattere strategico. Il “Partito Americano” si avvale di forti
agganci nel mondo dell’informazione, ed è proprio grazie al
controllo dei mass media che mantiene il controllo di politici senza
nerbo.
Data questa catastrofica situazione e trovandoci alla vigilia di elezioni
(seppur europee ed amministrative) non si può fare a meno di
consigliare a quanti hanno intenzione d’impegnarsi che la questione
USA rimane al centro di ogni problema, per cui tutto quanto accade (vedi
anche recenti attacchi mediatici a Berlusconi) va ricondotto agli equilibri
internazionali.
Sotto qualsiasi bandiera si concorra, occorre comprendere la logica
geopolitica degli avvenimenti e comportarsi di conseguenza; ne va, appunto,
della nostra libertà.
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