I SEGNI DELLA VITA - LA “MORTE CEREBRALE” È ANCORA
VITA?
CONVEGNO INTERNAZIONALE – ROMA 19 FEBBRAIO '09
I SEGNI DELLA VITA - LA “MORTE CEREBRALE” È ANCORA
VITA?
CONVEGNO INTERNAZIONALE – ROMA 19 FEBBRAIO '09
4 Marzo 2009
Inserito da: Lorella Binaghi
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"Lega Nazionale Contro la Predazione
di Organi e la Morte a Cuore Battente".
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
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Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
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COMUNICATO STAMPA
ANNO XXV - n. 2
28 Febbraio 2009
I SEGNI DELLA VITA - LA “MORTE CEREBRALE” È ANCORA
VITA?
CONVEGNO INTERNAZIONALE – ROMA 19 FEBBRAIO '09
Il 19 Febbraio abbiamo partecipato, su invito, al convegno internazionale
sulla "morte cerebrale" promosso da varie associazioni cattoliche americane
ed organizzato da Famiglia Domani. Presenti oppositori statunitensi,
tedeschi, austriaci, inglesi, brasiliani e ovviamente italiani. Erano in
molti, ma niente di nuovo sul fronte che già non fosse noto e
pubblicato. Paul Byrne neonatologo, già presidente dei medici
cattolici statunitensi, pur contrastando radicalmente la "morte cerebrale"
e i trapianti, procede così come la gran parte degli americani
all'ombra della Chiesa, quindi mentre spingono, frenano con il punto
interrogativo che dopo 40 anni di falsità scientifiche smascherate
non ha più motivo di esistere, a meno che l'obiettivo finale sia la
discussione ad oltranza.
Nessuna proposta radicale, ma una ribadita denuncia dei protocolli per la
dichiarazione di “morte cerebrale”, che conta 30 diverse
modalità nelle varie nazioni. Dei dieci esimi relatori, in
particolare il neurologo Cicero Galli Coimbra ha denunciato il letale test
dell'apnea (sospensione temporanea della ventilazione). Inoltre ha
ricordato la condizione di "penombra ischemica", passaggio obbligato prima
del "coma irreversibile", nella quale il paziente non risponde ai test
clinici, ma potrebbe essere ancora salvato se la burocrazia medica non lo
dichiarasse "morto cerebrale" d'autorità. Coimbra sollecita
l'applicazione dell'ipotermia cerebrale controllata che la Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente aveva già
segnalato alla Commissione Affari Sociali nell'Audizione del 1998.
Il neurocardiologo John Andrew Armour ha sottolineato l'autonomia del
sistema cardiocircolatorio rispetto all'attività cerebrale,
evidenziando le pericolose recenti prassi per ottenere organi anche in
arresto cardiaco precoce: paziente trattato con anticoagulanti ed spiantato
dopo 2/5 minuti dall'arresto cardiaco non contrastato. Da tutti è
stato ribadito che la "morte cerebrale" non è la morte dell'uomo,
che cientificamente la "morte cerebrale" non è sostenibile come
morte totale, ma implicitamente alcuni riconoscono la morte del cervello, o
di una sua parte, e qui casca l'asino.
Infatti il filosofo del diritto Paolo Becchi, politicamente anello di
congiunzione tra la verità scientifica e l'utilitarismo
trapiantistico, ha elaborato un contorcimento mentale del tipo: la "morte
cerebrale" scientificamente non è la Morte, ma per il trapianto
salva-vita si può trovare una soluzione ragionevole con "criteri
giuridicamente e socialmente sostenibili e condivisibili" per procedere
all'espianto.
In sintesi la perpetuazione dell'omicidio di quello che considerano un
moribondo. I colti capendo si difendono, il popolo viene così
sacrificato all'altare della bontà sotto i ripetuti inviti a donare
della Chiesa e della propaganda governativa. I “laici” fanno
una mezza opposizione alla morte su base neurologica e una mezza ammissione
di "morte cerebrale" con l'invito alla donazione delle
“frattaglie” ancora vive: un'incoerenza totale, assurda,
diciamo criminalmente utilitaristica.
Nessuno dei relatori parla dell'approccio omissivo di cure al traumatizzato
cranico per incuria ed interesse all'ottenimento di organi. Non vogliono
abolire la morte cerebrale, ma mettere in discussione l'equiparazione della
“morte cerebrale” alla Morte totale.
Restiamo dunque sulla nostra posizione radicale di abrogazione della legge
che impone la “morte cerebrale”, per porre automaticamente fine
ad espianti/trapianti, commercio d'organi sia dentro che fuori dalle
istituzioni e a tutti i crimini legati a questo mercato. Serve una scelta
netta per non creare una zona d'ombra che permette all'autorità
sanitaria di fare ciò che gli conviene. Si torni a curare i
traumatizzati cranici.
Presidente
Nerina Negrello
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