Disarmo nucleare rallentato sine die – di Roberto Vacca
Disarmo nucleare rallentato sine die – di Roberto Vacca
17 Novembre 2008
Un amico ed agente di cieliparalleli.com mi ha inviato un pezzo su disarmo
nucleare rallentato, argomento che è meglio non dimenticare!
LB
From: Pirri Andrea pirriandrea@tiscali.it
To: editor@cieliparalleli.com
Sent: Monday, November 17, 2008 3:45 PM
Subject: articolo
Ricevo e inoltro.
Andrea
Disarmo nucleare rallentato sine die – di Roberto Vacca, Nòva
Ilsole24ore, 9 Novembre 2008
Negli ultimi 27 anni, in conseguenza di accordi internazionali sul disarmo,
gli arsenali nucleari sono stati ridotti. Nel 1980 gli USA avevano 9.200
testate nucleari e l’URSS 7.600 - la situazione attuale (31/10/2008)
è la seguente:
Paese
Russia (CIS)
USA
Francia
Cina
UK
Totale
Testate nucleari
5.972
5.170
449
225
185
12.001
M ton equival.alto esplosivo
2.800
1.560
336
225
55
4.976
Fonte: Atomic Archives, SIPRI
Il potenziale distruttivo totale equivalente, trascurando gli arsenali di
India, Pakistan e forse (dato che non ha mai fatto test di armi atomiche)
Israele corrisponde a 4.976 miliardi di kilogrammi di alto esplosivo. La
popolazione mondiale a fine 2008 è di 6,75 miliardi di persone:
perciò il potenziale distruttivo equivale a 737 kilogrammi di alto
esplosivo per ogni essere umano. È il più grave pericolo che
incombe sulla Terra e va eliminato o, almeno, ridotto drasticamente. La
riduzione delle testate nucleari procede molto lentamente. Ci sono indizi
che rallenterà ancora e si fermerà del tutto.
L’ultimo numero del trimestrale “Technology and Society”
della IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) pubblica un
articolo (“Manutenzione e trasformazione del complesso delle armi
nucleari USA”) che descrive in dettaglio i piani USA per gestire le
migliaia di armi nucleari dei loro arsenali. Gli autori sono: B. Sims,
statistico dei laboratori al Los Alamos National Laboratory, e C. Henke,
sociologo di Colgate University. Non parlano affatto di neutralizzare le
testate nucleari e recuperare materiale fissile per produrre energia. Le
decisioni sono prese dal Nuclear Weapons Council (NWC), organizzazione
creata dal Congresso USA per coordinare, coinvolgendo la NNSA (National
Nuclear Security Administration) le attività del Dipartimento della
Difesa e di quello dell’Energia mirate a gestire gli arsenali di armi
nucleari. I piani sono di conservarle il più a lungo possibile e di
renderle più efficaci e stabili pur senza effettuare test, ormai
fuori legge. L'ultimo test si fece nel 1992. Ora non ne fanno più:
nel 1996 gli USA firmarono il trattato che bandisce i test nucleari.
Dagli anni ’90 lo Stockpile Stewardship Program (Programma di
Assistenza alle Scorte) non mirava più a progettare nuovi sistemi
d’arma, ma si dedicava a produrre modelli e simulazioni di possibili
nuovi progetti di bombe. Quelle contenute negli arsenali non erano state
progettate per durare indefinitamente, ma per avere una vita di uno o due
decenni ed essere sostituite man mano da armi nuove e più efficaci.
Il programma doveva anche assicurare la conservazione di conoscenze
adeguate da parte dei progettisti in merito ai risultati dei test eseguiti.
L’obiettivo era di mantenere gli arsenali in modo che restassero
indefinitamente efficienti,. Clinton nel 1993 chiese al Dipartimento
dell’Energia che “assicurasse la fiducia nella sicurezza e
affidabilità delle armi nucleari e la loro indiscussa efficacia come
deterrenti”.
Negli ultimi anni si è passati al Reliable Replacement Warhead
Program (RRWP – Programma di Sostituzione Affidabile delle Testate)
mirato a riprogettare le bombe in modo che possano essere immagazzinate
molto più a lungo mantenendo la loro efficienza. Il programma
prevede anche che siano costruite (ma non sperimentate) armi nucleari del
tutto nuove, il cui rapporto peso/potenziale distruttivo sia più
basso, che non impieghino materiali nocivi all’ambiente e che siano
più facili da produrre.
Il RRWP si sta trasformando nel piano Complex 2030 mirato a costituire una
forza deterrente credibile e duratura. È preoccupante che anche
questo piano non preveda di continuare a trarre combustibile nucleare per
fini energetici (come già è stato fatto), né di
smantellare la maggioranza delle 5.000 testate disponibili agli USA. Sembra
che l’intento del Nuclear Weapons Council tenda più a valutare
le reazioni della “comunità (degli addetti) alle armi
nucleari” che a costruire scenari e proiezioni accettabili. E’
curioso che uno degli autori dell’articolo sia un sociologo cui si
deve forse attribuire una delle frasi conclusive – e criptiche:
“Il carattere dinamico della riparazione è ciò che
permette di conservare la coerenza e il senso pratico e allo stesso tempo
di aprire possibilità di cambiamento e di ridefinizione delle
circostanze sociali”.
Sul disarmo scrisse un libro importante Freeman Dyson (“Armi e
Speranza”, 1984) in cui notava che è più realistico
cercare di eliminare le armi nucleari che di abolire ogni guerra, delineava
soluzioni tecnologiche come la proposta di ridurre al minimo il numero
delle armi offensive, disponendo anche di alcuni piccoli e precisi missili
di difesa. Ricordava, infine, che una guerra nucleare potrebbe avere
conseguenze imprevedibili e forse segnare la fine della civiltà.
http://www.petrolvilla.it/redazionale/7/art11.htm
Il pubblico non viene informato in merito a questi argomenti vitali.
Politici e tecnici americani sembrano impegnati a conservare un deterrente
credibile con una scorta adeguata di testate nucleari e l’expertise
necessaria ad assicurare la loro indefinita efficacia. Giornali, radio e
televisioni dovrebbero dare spazio ai movimenti per il Disarmo Nucleare e
Pugwash perché dicano con parole chiare che queste tendenze sono
sbagliate, irresponsabili e capaci di condurre a un olocausto tragico e
arduo da immaginare.
Approfondimenti
http://www.progettobabele.it/autori/robertovacca.php
http://www.robertovacca.com/
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